La terra inabitabile by David Wallace-Wells

La terra inabitabile by David Wallace-Wells

autore:David Wallace-Wells [Wallace-Wells, David]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852099885
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-01-10T12:00:00+00:00


III

LA CHIESA DELLA TECNOLOGIA

Se qualcosa potrà salvarci, sarà la tecnologia. Per salvare il pianeta, però, ci occorre ben altro che una tautologia, e, specialmente all’interno delle confraternite futuristiche della Silicon Valley, i tecnocrati non hanno da offrirci molto più che delle favole. Nel corso dell’ultimo decennio, l’adorazione dei consumatori ha elevato questi pioneristici capitani d’industria quasi al rango di sciamani, impegnati a tracciare la mappa del futuro con le loro tavole Ouija. Ma è curioso constatare che pochi tra loro sembrano realmente preoccuparsi del cambiamento climatico. Al contrario, investono con molta parsimonia nelle energie pulite (fanno eccezione Bill Gates ed Elon Musk) e ancora meno sono quelli cui si devono donazioni filantropiche (di nuovo, a parte Bill Gates), mentre spesso sottoscrivono l’opinione espressa in un’occasione da Eric Schmidt, ex CEO di Google, secondo il quale il problema del cambiamento climatico è già stato risolto, nel senso che una soluzione è stata resa inevitabile dalla velocità del progresso tecnologico, o addirittura dall’introduzione di una tecnologia capace di progredire da sé, cioè l’AI, l’intelligenza artificiale.1

Potremmo definire fiducia cieca questa visione del mondo, sebbene molti nella Silicon Valley guardino all’intelligenza artificiale con un terrore altrettanto cieco. Secondo un altro punto di vista, i futurologi sono arrivati a considerare la tecnologia come una sovrastruttura all’interno della quale sono contenuti tutti gli altri problemi, e le loro soluzioni. Partendo da una simile prospettiva, l’unica minaccia per la tecnologia può venire dalla tecnologia stessa, il che forse spiega come mai così tanti nella Silicon Valley sembrano meno turbati dai cambiamenti climatici fuori controllo che dall’intelligenza artificiale fuori controllo: l’unica forza minacciosa che sembrano disposti a prendere sul serio è proprio quella che loro stessi hanno scatenato. È uno stadio particolare dell’evoluzione di questa visione del mondo che deve i propri natali, nella Bay Area delle controculture, al Whole Earth Catalog, la bibbia dell’hacking sulla natura ideata da Stewart Brand. Forse può aiutarci a spiegare perché i dirigenti dei social media siano stati così lenti a reagire alla minaccia che la politica costituiva per le loro piattaforme, nel mondo reale. E probabilmente può anche aiutarci a capire, come ha suggerito lo scrittore di fantascienza Ted Chiang, perché la paura che la Silicon Valley ha dei futuri signori dell’AI somigli a un inquietante e lacerante autoritratto che mette a nudo un modo di fare business che coincide con quello degli stessi giganti della tecnologia:

Pensateci: chi persegue i propri obiettivi con dedizione monomaniacale, incurante delle possibili conseguenze negative? Chi adotta una strategia in stile terra bruciata per aumentare la propria quota di mercato? Questa ipotetica intelligenza artificiale capace di compiere dei distinguo è in grado di fare ciò che qualsiasi startup tecnologica vorrebbe farle fare: crescere a una velocità esponenziale e distruggere la concorrenza, fino a ottenere un monopolio assoluto. L’idea di una superintelligenza è definita da contorni così vaghi che ciascuno può a buon diritto attribuirle qualunque forma: un genio benevolo che risolve tutti i problemi del mondo, o un matematico che passa tutto il suo tempo a dimostrare teoremi talmente astratti che gli umani non sono neanche in grado di capirli.



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